E allora dillo. Chiudo gli occhi e aspetto. la lancetta segna il secondo dopo e quello dopo ancora e ancora. L'ultima cosa che ho fatto è stata cercare in Google 'sterno anima psiche' e non ho trovato nulla. Convinta al 100% che la sede dello stato d'animo sia lì, in quell'ossicino lì in mezzo. Quando si soffre d'amore o di morte oppure quando si ha paura di qualcosa lo sterno viene trafitto da mille stalattiti di ghiaccio e il cuore va nella gola, le mani sudano, le tempie battono, magari si lacrima, dipende da quanto sia spesso il guscio di ognuno. Io di certo la scorza non ce l'ho dura. E allora perchè settordici mila volte non ho detto/fatto ciò che avrei voluto dire/fare? Quanti attimi sprecati e svenduti alla paura, quante parole regalate all'insicurezza. Ma non è l'ora dei rimpianti questa, anzi, credo sia piuttosto quella dei buoni propositi, è giá il trentundodici. Dovrei promettermi le solite e tante cose: mantenere gli impegni, evitare i ritardi, fare attività.. Bla bla. Io vorrei non aver paura di abbracciare qualcuno, vorrei poter essere in grado di dire ciò che penso con le parole giuste, vorrei accarezzare o stringere mani senza timore che l'altro senta le mie perennemente sudate, vorrei trasmettere a parole ed al meglio ciò che sento dentro per far vivere lo stesso a qualcun'altro. A parte per le mie mani forse tutto il resto sarebbe anche fattibile. Ma Nicole è un contenitore di fragilitá, insicurezza, timidezza, incostanza. Cosa rimarrebbe? Rimarrebbero solo i miei libri e miei film custoditi nella mia mente. Nikypedia. Dovrei continuare comunque a mangiare libri e ingoiare film. DELIRIUM TREMENS. H e l p . Domani è dietro l'angolo. 2014, preparati. Ps: more mi aiuti un po'?
Nikylismo.
Groviglio di pensieri, storie e sognitudine.
lunedì 30 dicembre 2013
giovedì 5 dicembre 2013
Cinque
Un 5 su una scala da uno a dieci è la mediocritá. Un 5 al superenalotto è culo, anche se non il massimo. Il valore di un numero, ma d'altronde di ogni cosa, è soggettivo (all'itis se prendevo 5 in matematica ero contenta). Ma quanto vale il valore? Lo si impara forse con gli anni che passano. Un caro amico un giorno mi scrisse che 'le persone devono essere valorizzate e valorizzarsi a vicenda'. Allora non capii moltissimo cosa volesse intendere ma fu una cosa che mi rimase dentro il cuore. In effetti, ogni qualvolta mi capiti di intrecciare qualsiasi tipo di relazione umana, che sia essa d'amicizia, di lavoro o d'amore, inevitabilmente ripenso sempre a quel concetto. Con il tempo gli ho sempre più dato importanza e l'ho modellato su me stessa: 'Sto valorizzando tal persona?' Cazzo, che turbe mentali. E invece ho ragione. Non esiste una vita fatta di 'dare per ricevere'. È meraviglioso sapere di dare e fare del bene e per me valorizzare qualcuno è anche, ma soprattutto, questo. Non importa chiedersi quanto possa valerne la pena, prendiamoci pure tutte le batoste possibili, al massimo c'è sempre il karma (per chi ci crede).
E ritorno al 5. Per me sono appena passati 5 mesi di cambiamenti fatti esclusivamente da e con persone: alcune andate, altre nuove ed altre ancora tornate. A questi 5 mesi della mia vita do un valore (s)oggettivamente inestimabile. Mi sento come una banconota da 5 euro a cui sono stati aggiunti due zeri. Il mio piccolo mondo, le mie giornate, i miei pensieri, sono più ricchi. Tutto ciò che mi sta intorno mi sta valorizzando. Grazie a me, grazie a loro, grazie alla vita.
E allora? E allora perchè a mezzanotte passata non sto dormendo? Domani si lavora, è venerdì, il 5° giorno..