Un 5 su una scala da uno a dieci è la mediocritá. Un 5 al superenalotto è culo, anche se non il massimo. Il valore di un numero, ma d'altronde di ogni cosa, è soggettivo (all'itis se prendevo 5 in matematica ero contenta). Ma quanto vale il valore? Lo si impara forse con gli anni che passano. Un caro amico un giorno mi scrisse che 'le persone devono essere valorizzate e valorizzarsi a vicenda'. Allora non capii moltissimo cosa volesse intendere ma fu una cosa che mi rimase dentro il cuore. In effetti, ogni qualvolta mi capiti di intrecciare qualsiasi tipo di relazione umana, che sia essa d'amicizia, di lavoro o d'amore, inevitabilmente ripenso sempre a quel concetto. Con il tempo gli ho sempre più dato importanza e l'ho modellato su me stessa: 'Sto valorizzando tal persona?' Cazzo, che turbe mentali. E invece ho ragione. Non esiste una vita fatta di 'dare per ricevere'. È meraviglioso sapere di dare e fare del bene e per me valorizzare qualcuno è anche, ma soprattutto, questo. Non importa chiedersi quanto possa valerne la pena, prendiamoci pure tutte le batoste possibili, al massimo c'è sempre il karma (per chi ci crede).
E ritorno al 5. Per me sono appena passati 5 mesi di cambiamenti fatti esclusivamente da e con persone: alcune andate, altre nuove ed altre ancora tornate. A questi 5 mesi della mia vita do un valore (s)oggettivamente inestimabile. Mi sento come una banconota da 5 euro a cui sono stati aggiunti due zeri. Il mio piccolo mondo, le mie giornate, i miei pensieri, sono più ricchi. Tutto ciò che mi sta intorno mi sta valorizzando. Grazie a me, grazie a loro, grazie alla vita.
E allora? E allora perchè a mezzanotte passata non sto dormendo? Domani si lavora, è venerdì, il 5° giorno..
giovedì 5 dicembre 2013
Cinque
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